Atti del Convegno

Scarica la Presentazione in PDF Scarica la Relazione in PDF

Da alcune analisi effettuate si deduce che i consumi energetici all’interno della linea di produzione influiscono tra il 35 e il 40% sul costo del prodotto finito, escludendo i costi di progettazione e di acquisto dell’impianto, che meritano un discorso a parte. Questo dato è sovente sconosciuto al Direttore di fabbrica e agli altri operatori. Esiste comunque da anni la sensazione che qualcosa in proposito vada fatto e si è infatti proceduto all’istituzione della figura dell’Energy Manager, che spesso però si avvale di un potere non consono alla sua funzione e cerca di soffermarsi sugli aspetti più pubblicizzati del momento, dai pannelli solari all’energia elettrica in generale. Nel nostro caso, trattandosi di un’azienda lungimirante sia nell’attenzione verso i costi di produzione che nel rispetto dell’ambiente, l’argomento è stato gestito a tutto tondo e pertanto sono state prese in considerazione tutte le utenze energetiche: consumo elettrico, consumo di aria, gas, acqua normale e demineralizzata e vapore a diverse pressioni. Queste ultime, opportunamente gestite tramite un software dedicato, danno l’immediato costo energetico per categoria di componente prodotto. Di conseguenza si è immediatamente a conoscenza del costo con la possibilità di una certa contabilità analitica estremamente precisa. Non dimentichiamo che la restante percentuale del costo è composta da manodopera e materia prima, quindi facilmente quantificabile. Nello stesso tempo l’operatore rileva con immediatezza eventuali consumi anomali facilitando l’intervento di manutenzione o addirittura evitando possibili disastri ambientali e incidenti. Il passo successivo sta nel verificare e programmare interventi nelle parti dell’impianto ritenute troppo onerose da un punto di vista energetico, ottenendo così un’ottimizzazione dei costi significativa che porta maggior profitto e competitività sul mercato.

Scarica l'Abstract completo in PDF

Torna al Programma