Big data insieme a business intelligence implicano minori costi

Micaela Caserza Magro, Paolo Pinceti

7  novembre  2013, ore 12.30, Sala del Capitano

Azienda: DITEN - UNIGE

Atti del Convegno

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E' vero che le tecnologie “Big Data” e la “Business Intelligence”
possono portare benefici all’automazione industriale?

Si parla di Big data quando i dati da gestire –nel senso di acquisire, immagazzinare, elaborare, ricercare,…-
superano la capacità dei normali database. In questo senso la soglia dei Big Data si muove giorno
per giorno, alzandosi insieme all’aumento di capacità dei database: a seconda dell’interlocutore si
può passare dalle centinaia di gigabytes (1011) alle migliaia di terabytes (1015). Chiariamo quindi sin
da subito che nessun sistema industriale può generare moli di dati di queste dimensioni, a meno
che il progettista del sistema di automazione non abbia commesso qualche madornale errore di
programmazione.
La Business Intelligence è un insieme di tecniche statistico-matematiche utili a
trasformare insiemi di dati grezzi in informazioni utili alla gestione dell’azienda. Le tecniche di BI
nascono, come dice il nome, nel settore economico-finanziario, con applicazioni oggi
prevalentemente di marketing, ed hanno nomi evocativi come: benchmarking, data mining,
business performance management, ecc. ecc.

Appare evidente che BD e BI non sono sic et simpliciter strumenti idonei ad applicazioni
nell’ambito dell’automazione dei processi industriali e delle macchine, ma è altrettanto evidente
che possono essere mutuate da questi ambiti alcune delle metodologie che possono essere
utilizzate proficuamente in quest’ambito. Questo lavoro ha proprio questo scopo: identificare che
tecniche e approcci possono essere impiegate per analizzare la massa di dati (non Big) che i sistemi
di automazione integrati rendono oggi disponibili.

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